L’invenzione della macchina del caffè affonda le proprie radici nell’Italia settentrionale del secondo Ottocento, quando il ricco imprenditore torinese Angelo Moriondo pensò di incrementare gli introiti della sua attività alberghiera, facendo realizzare un’apparecchiatura semplice per una quasi istantanea preparazione della bevanda.
La tradizione settentrionale e l’Expo di Torino
Grazie alla straordinaria inventiva dell’imprenditore del nord il concetto stesso di caffè ne uscì totalmente rivoluzionato, basato essenzialmente su innovative tecniche di preparazione. Grazie all’Expo di Torino, la nuova invenzione fu presentata con clamore al pubblico presente, allo scopo di offrire agli amanti della bevanda un caffè alternativo, rispetto alle bevande apprezzata in passato dalla tradizione.
Luigi Bezzera e l’ascesa in commercio della macchina
Nel corso degli anni, si sono aggiunte numerose personalità provenienti dal mondo della ristorazione che hanno apportato funzionali modifiche alla macchina per il caffè già esistente, studiando brevetti e la natura stessa di accessori utili al corretto funzionamento del dispositivo nascente. Ad apportare delle straordinarie novità ad un’invenzione che non tardò ad entrare nella storia dell’arte culinaria nel mondo, fu Luigi Bezzera, esperto della ristorazione a trecentosessanta gradi, il quale contribuì fortemente all’ascesa in commercio di un prodotto appena inventato, destinato a crescere negli anni. L’attrezzatura servi, da quel momento in poi, ai ristoranti, ai bar e ai centri di ristoro più diffusi nei quartieri e nelle città per offrire alla clientela un servizio di qualità, da fare invidia a tutto il mondo.
La natura dei brevetti e l’invenzione della macchina per il caffè espresso: Desiderio Pavoni
L’invenzione della macchina del caffè appartiene alla storia dell’italia, specie ad un gruppo cospicuo di persone che ha dato manforte allo sviluppo di un vero e proprio business diffuso presto in Italia e nel mondo. Alla semplice invenzione di quello che può essere considerato oggi un piccolo elettrodomestico, si aggiunse poi la volontà di realizzare delle macine di caffè che andassero a caratterizzare il gusto e l’aroma di una delle bevande più apprezzate in ambito internazionale. Così, alla data d’invenzione della macchina, sopraggiunsero numerosi brevetti, conseguiti con successo dagli industriali più famosi del tempo, operanti con le proprie catene commerciali sia al nord che al sud dell’italia. In particolare, si sottolinea il notevole spirito d’iniziativa che contraddistinse l’industriale Desiderio Pavoni, il quale nel 1902 divenne il titolare del brevetto che era appartenuto fino a qualche tempo prima da Luigi Bezzera. Registrando un grande successo sul mercato, l’azienda Pavoni si occupò di creare la prima macchina per il caffè che basava il proprio funzionamento su un meccanismo diversificato, indispensabile per la preparazione dell’amabilissimo caffè espresso.

Macchina Caffè
L’Ideale e l’importanza del materiale di produzione
Già a partire dagli inizi del Novecento gli ingegneri cominciavano a studiare la forma e il design delle macchine per il caffè espresso, con particolare riguardo al materiale di produzione. La prima macchina per il caffè espresso si chiamava Ideale ed era realizzata interamente in ottone, materiale altamente resistente alle alte temperature e alle più stressanti condizioni d’uso all’interno dei bar e dei ristoranti più apprezzati nei centri delle città più famose del mondo.
L’evoluzione del secondo dopoguerra
Con il passare degli anni i brevetti sono tornati sempre in discussione, determinando un’agguerrita concorrenza tra le case madri produttrici più famose sul mercato. Si sottolinea, in tal senso, la produzione delle macchine di caffè che interesso il secondo dopoguerra italiano, in occasione del quale fu nuovamente rivoluzionato il concetto legato alla preparazione della bevanda. Si attesta in questo periodo l’invenzione della macchina a leve, utile per la preparazione di quella che noi oggi conosciamo come la crema di caffè, apprezzatissima sia in ambito nazionale che internazionale.